Formulario completo di Fisica I
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Accelerazione di Coriolis - Corpi in rotazione e forze d'inerzia - Dato un corpo rigido in rotazione attorno ad un asse, tale che, dopo un intervallo di tempo..
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Moto di un corpo rigido, Centro di massa di un corpo continuo, Rotazioni rigide attorno ad un asse fisso, Calcolo del momento d'inerzia, Teorema di Huygens-Steiner, Equazioni del moto di un corpo rigido, Energia cinetica di rotazione, Moto di puro movimento, Impulso angolare, Statica,
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Operazioni tra vettori, relazioni vettoriali notevoli,
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Urto completamente anelastico, Urto completamente anelastico, Urto elastico, Urto anelastico, Urti tra punti materiali e corpi rigidi o tra corpi rigidi
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Magnetizzazione, Il vettore H, Proprietà del vettore H, Sorgenti del campo H, Classificazione dei materiali magnetici, Sostanze diamagnetiche, Sostanze paramagnetiche, Sostanze ferromagnetiche, Isteresi magnetica, Condizioni di raccordo all'interfaccia tra due materiali magnetici, Circuiti magnetici,
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Trasformazioni di Lorenz, Formule di trasformazione della velocità, conseguenze cinematiche della trasformazione di Lorenz, Leggi di trasformazione del campo elettromagnetico, Dinamica relativistica, Equivalenza massa-energia,
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Un corpo di dice in moto relativamente ad un altro corpo quando la sua posizione, misurata rispetto all'altro corpo cambia nel tempo. Si dice cinematica lo studio del moto dei cori indipendentemente dalla cause che lo hanno generato.
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Analogamente al caso dei fenomeni elettrici, anche i fenomeni magnetici erano noti sin dagli antichi greci i quali denominarono (..) il minerale proveniente dalla regione (..) in Macedonia, responsabile di tali fenomeni. Nel 600 a.c. Talete per primo formulò una teoria dei fenomeni magnetici che attribuiva le azioni attrattive al possesso di una sorta di anima; sia Platone che Lucrezio invece ritenevano che, come nel caso elettrico, i fenomeni magnetici erano dovuti all'emissione di effluvi da parte dei materiali magnetici.
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Per onda si intende una perturbazione in moto attraverso lo spazion con una certa velocità; un un caso ideale la propagazione non altera l'ampiezza e la forma della perturbazione. Allo scopo di poter descrivere il meccanismo della propagazione ondosa iniziamo ad analizzare la modalità di rappresentazione di un'onda. Consideriamo una certa funzione y= f (x) di una variabile spaziale x rappresentata per t=0.
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